Bulgaria e ritorno a casa

Il giorno dopo, sono partito alla volta di Bansko, grazie ad alcuni amici che mi hanno portato in macchina. La cittadina è in Bulgaria ed è estremamente conosciuta in tutti i balcani come zona sciistica. La sua pista principale prende il nome da Alberto Tomba, il noto sciatore italiano.

Varcato il confine bulgaro, abbiamo dovuto viaggiare abbastanza prima di trovare qualche cittadina. La povertà degli edifici comunica una lunga storia comunista alle spalle, come molte città nei balcani.

Siamo riusciti a trovare un offerta con la quale abbiamo confermato un hotel a 4 stelle con tanto di piscina, spa, cucina etc a soli 15€ nel centro della città.

Per arrivare da Skopje a Bansko, senza sapere la strada, abbiamo impegato buona parte della giornata, arrivando in tempo solo per un quarto d’ora in sauna e iniziare a bere per fare serata.

Il giorno dopo abbiamo visitato l’impianto sciistico e fatto un giro per la città scoprendo di essere gli unici italiani in città secondo le stime dei buttadentro della città.

La sera abbiamo ripetuto l’itinerario notturno del giorno precedente passando per l’Oxigen e per il Johnny K. Due locali abbastanza pieni di gente e buona musica.

Il giorno della partenza da Bansko, abbiamo svuotato la stanza verso mezzogiorno e siamo andati a finire le ultime cose.

Salutati gli amici, ho preso il bus da Bansko a Sofia, pagato 7€, della durata di circa 3 ore.
Arrivato a Sofia, sono andato a mangiare un boccone e alcuni amici mi hanno raggiunto al McDonald, uno dei posti universali dove trovare wifi.

Dopo una birra veloce, siamo andati a poggiare il mio bagaglio e dopo al Terminal 1, locale di genere Hipster/rock con gruppi dal vivo e una bella atmosfera, con prezzi non troppo alti, infatti la birra più economica da 0.5l viene circa 1.5€.

Il 17 gennaio, è stato l’ultimo giorno a Sofia. Con una sveglia tarda, sono andato a visitare la città facendo classiche foto da repertorio, ma visitando solo il centro storico.
Sardika, il centro, è raggiungibile dalle metro principali, ed è pieno di edifici storici, chiese ed è presente la strada più conosciuta, quella dove tutti vanno a fare shopping, con i locali più fancy.

Inoltre ho potuto visitare anche la cattedrale più mainstream di Sofia, Alexander Nexsky.
Il mio tour è stato povero di informazioni dato che l’ho fatto da solo e, una volta terminato il giro del centro, mi sono fermato in un bar, vicino al mio classico Mcdonald, per rivedere il blog e prendere un tè caldo.

Una volta finito, sono tornato a casa del mio host, dove abbiamo mangiato e bevuto, riscaldandoci prima del viaggio.

La città purtroppo non era ben curata per neve e altro, quindi, una volta preso il bus, mi sono ritrovato con i piedi completamente bagnati.
Questo sfortunatamente, durante il ritorno, mi ha causato la febbre.

Ora sono guarito e pronto e riprendere il flusso degli eventi qui a Bucharest!

Skopje e Mavrovo

Arrivato a Skopje, sono stato accolto dal mio host, Adrian, che mi aspettava da 3 ore li, e sono stato portato a casa sua a poggiare il bagaglio. Dopo siamo andati in cerca di un locale e abbiamo preso una birra di produzione locale.
Nel bar non c’era molta gente, quindi abbiamo deciso di fare un giro per la città di notte.
Skopje è molto diversa da come me l’aspettavo. Il centro città è molto grande bello da vedere.
Li troverete la statua più grande d’Europa.
Inoltre un altro posto da vedere a Skopje è sicuramente il Gran Bazar, dove potrete trovare di tutto e anche molti locali.

Il 5 Gennaio, svegliato alle ore 13, abbiamo mangiato qualcosa e siamo usciti a prendere un caffè.
Dopo il caffè siamo andati a prenderci un hamburger, molto buono ed estremamente grande, e dopo un altro riposino pomeridiano.
La sera siamo andati a fumare un narghilea in uno dei posti più in voga durante l’estate. Ovviamente essendo inverno il locale era quasi vuoto.
Andati allo Shanti Hostel, abbiamo incontrato gli organizzatori dell’evento e un partecipante.
Inoltre questa notte, si festeggia il capodanno ortodosso, quindi in ogni strada e vicinato, le famiglie festeggiano assieme l’avvenire del natale allestendo un falo’ e un banchetto con roba da mangiare e da bere. La festa prevedere anche balli tradizionali attorno al fuoco e finisce relativamente presto.

Il giorno successivo, da tradizione, al canto del gallo, i bambini del quartiere si riuniscono per cantare davanti alle case una canzone tradizionale chiedendo soldi, cibo o comunque un dono. Noi ci siamo svegliati tardi quindi non c’è stato possibile fare il regalo ai bambini. Ci siamo incontrati con gli altri organizzatori e partecipanti per uscire e abbiamo festeggiato la seconda parte del natale ortodosso.

In questa parte, viene preparata una grande cena e cucinato un pezzo di pane con all’interno una moneta. Il pane in seguito viene diviso tra coloro che hanno preso parte alla cena, solitamente in famiglia, e chiunque trovi la moneta, sarà fortunato per tutto l’anno.

Il giorno dopo è stato quello dell’inizio dell’evento.

La mattina abbiamo giocato a calcetto con il nostro host e un paio di suoi amici.
Sembrava una partita stereotipata italiana, pieno di falli, insulti e doganate da giocatore che anche Cristiano Ronaldo si sarebbe vergognato a giocare così.
Dopo la partita e una volta pranzato, abbiamo preparato le valigie.
La famiglia che ha ospitato me e un altro ragazzo italiano per quei giorni, è caduta in lacrime.
Quella famiglia che ci ha offerto tanta ospitalità e cordialità, mi ha fatto ricordare le prime esperienze in AEGEE e primi addii che ho dato nella mia vita senza sapere se avrei rivisto una persona o no.
Ormai ci ho fatto il callo in questi anni, ma molte volte mi capita di essere triste nei riguardi di persone con cui davvero ho creato un legame e che probabilmente non rivedrò molto presto.

Una volta iniziato l’evento abbiamo avuto un po’ di tempo per conoscerci tra noi, salutare i vecchi amici e farci una doccia.
Dopo siamo andati a cena in una Kafana, una tipica locanda trovabile in molti paesi balcanici, e dopo cena, sono tornato in ostello viste le mie condizioni non buone.
Il giorno dopo abbiamo fatto il City tour. Tra le altre cose, una delle curiosità è che Skopje è cambiata tantissimo nell’arco di pochi anni, infatti l’attuale Skopje è completamente diversa alla Skopje del 2007.

Questo è dovuto ad un progetto culturale avviato dalla città per creare sculture e altro che arricchisse il patrimonio della città.
Con questa iniziativa è stata creata la Statua di Alexander the Great, la piazza principale, ricostruiti diversi ponti, nuovi edifici etc, arrivando ad un totale di 600 milioni di euro.

La sera abbiamo assistito ad un workshop sulle danze tipiche e la sera abbiamo fatto il Bar Crawl, finendo a ballare in un club.

Il giorno successivo siamo andati a Mavrovo, una delle località sciistiche più conosciute della Macedonia.
Sfortunatamente non era presente neve per via del tempo, quindi abbiamo partecipato al piano alternativo.

Il primo giorno siamo andati al Matka Canyon.
Questo è uno dei canyon con una delle caverne più profonde d’Europa. Il canyon ora presenta una grande diga che trattiene l’acqua e la depura. Qui ci siamo mossi con una sorta di barchetta a motore. All’inizio sembrava molto instabile, poi dopo un po’ abbiamo preso confidenza.

Da qui siamo arrivati a Movrovo e ci siamo sistemati. Il posto non era un granchè, ma per tre giorni ci si è arrangiati.

Il giorno dopo, come vi ho già anticipato, non c’era neve e siamo andati a visitare il monastero di St. Bogorski. Lo stesso giorno abbiamo avuto un workshop sulle tradizioni macedoni e l’european night dov’è successo, come al solito, quasi di tutto.

L’ultimo giorno siamo andati all’impianto sciistico per godere della vista che si ha da quel punto della città.
Li abbiamo preso la funivia. Ero incredibilmente spaventato perchè, oltre ad essere la prima volta a prendere la funivia, mi sono trovato in Macedonia a fare la prima esperienza. Il traviccolo non sembrava molto sicuro, ma fortunatamente sono ancora qui.
Saliti, abbiamo goduto di una bellissima vista, nonostante il freddo e il vento.
La sera è stata pressochè free time e la notte abbiamo letto la gossip box. Durante la lettura è iniziata a mancare la corrente, cosa che ha tardato molto il programma, ma alla fine, siamo riusciti ad andare al locale, dove è mancata la corrente 20 minuti prima di andar via.

Ora scrivo queste righe da Skopje, dopo aver preso un minibus con problemi al motore da Movrovo.

Ora il programma è ancora incerto sul da farsi. Oggi dovrebbe esserci un party poiché domani dovrebbe essere il “vecchio nuovo anno”.

Infine dopo aver bevuto svariati shot di Rakjia, un alcolico molto diffuso nei balcani, siamo andati in diversi club a spendere la notte.
Il migliore rimane quello con musica dal vivo nel Gran Bazar, dove l’atmosfera è sempre molto attiva.

Siamo andati in un locale di musica latina e li abbiamo conosciuto un paio di ragazze che ci hanno portato in un locale la vicino per finire la serata.

Serbia

Sono arrivato a Belgrado intorno a mezzanotte, correndo in mezzo alla nebbia.
Arrivato a casa di Isidora, la ragazza che li mi avrebbe ospitato, ho poggiato le cose e in mezzora un gruppo di partecipanti è arrivato e abbiamo chiacchierato fino alle 4 del mattino.

L’evento è iniziato il 29, dopo che ho speso un giorno per arrivare a Belgrado.
Un sacco di attività, magari non realizzate al massimo, ma comunque un esperienza divertente.
E’ stato il primo capodanno fuori Sardegna.

Tra le diverse attività, durante l’evento, siamo andati al museo di Nikola Tesla, un museo piccolo ma interessante da visitare.
Escape room, altra attività ricca di interesse e che a me piace molto, ma non ben organizzata.
European night, la prima per me con doppia nazionalità. Infatti ho aiutato ad allestire il banchetto italiano e quello rumeno.
Il free walking tour, attività che non è parte dell’ambito Aegee, ma l’organizzazione l’ha coinvolta in un modo molto goffo.

L’ultimo dell’anno, come dicevo prima, è stato il primo via da casa, e l’abbiamo festeggiato in una sorta di locale molto grande con tavolini nel pian terreno e un prive, in cima alle scale, solo per noi.

Mi sono alzato e ora è tutto coperto di neve. E’ il 3 gennaio e l’evento è terminato ieri.
Un evento bellino, ma sfortunatamente il gruppo e l’organizzazione non erano il massimo. Ovviamente ho ottenuto ciò che volevo, capire un po’ il contesto balcanico e valutare un po’ di differenze con la Romania.

La prima cosa che ho potuto osservare è che da nessuna parte è possibile cambiare i Lei in Dinari, quindi chiunque passi dalla Romania alla Serbia, deve cercare di ottenere euro.
Il cambio è di 120 Dinari per 1€ e pressochè il livello della vita è molto economico.
Una birra ad esempio costa, in un locale, dai 140 ai 190 Dinari per una 0.5 L ( parliamo di meno di 2€ in ogni evenienza).

La lingua serba può utilizzare due alfabeti, quello latino e quello cirillico. Il serbo, avendo solo certe differenze, è molto simile a croato, sloveno, macedone etc.
Ovviamente questo avviene perchè prima, tutti questi paesi, facevano parte della Jugoslavia.
Inoltre, parlando con alcuni organizzatori, mi è stato detto che per i serbi è abbastanza facile imparare il russo, poiché oltre ad utilizzare l’alfabeto cirillico, ha molte parole simili, ad esempio il rapporto sarebbe come imparare il Rumeno per un italiano.

La città inoltre presenta caratteristiche moderne e molto antiche. In città ad esempio sono presenti molti ruderi di palazzi bombardati durante il periodo della guerra e mai distrutti completamente o ricostruiti.

A Belgrado, oltre al centro città e ai classici mercatini di natale, è possibile visitare tante attrazioni come il parco antico, da dove si può osservare la statua del vincitore e i due fiumi che si uniscono nel Danubio.

Per uscire a Belgrado, la cosa più tipica che si può trovare è la “Kafana”. Questo è un locale dove si può ballare, mangiare e bere. Originariamente questo posto, era il ritrovo, secondo storie locali, della mafia. E’ proprio per questo motivo che nella maggior parte delle Kafane, o per lo meno quelle a tema italiano, troverete tovaglie rosse e bianche, tipico stereotipo dei ristoranti italiani di una volta.

Il 4 mattina, dopo aver speso il tempo in ostello informandomi sul come viaggiare, ho cucinato un pranzetto veloce all’ostello e sono andato a prendere il pullman aiutato da uno degli organizzatori dell’evento, Vasil.
Arrivato alla stazione dei bus e comprato il biglietto, sono iniziati i problemi, come all’andata.

A quanto pare l’autista, non mi voleva far salire perchè ero l’unico straniero a bordo e ha dato precedenza ai cittadini locali.
Aiutato dalle guardie della stazione, sono riuscito a salire dopo 35 minuti di attesa e siamo partiti. Il percorso è durato 8 ore, con 6 ore previste. Fortunatamente, Monika, una ragazza dell’organizzazione dell’evento a Skopje, era nel mio stesso bus, quindi abbiamo speso il tempo assieme parlando del più e del meno.

Arad e Timisoara

La mattina seguente ho passeggiato per il centro storico di Arad con tanto di mercatino di natale, parco e city Hall. L’unico problema è stato avere tutti i bagagli appresso.

Andando a prendere il treno nella stazione di Arad, ho conosciuto una ragazza rumena, anche lei nel campo del volontariato per un’associazione locale, che mi accompagnato nel tragitto.
Il costo del biglietto da Arad a Timisoara è stato di 7 lei, per chi un giorno ne avesse bisogno.

In poco più di un ora/ un ora e mezza, ero a Timisoara.
Li, il mio “anfitrione” mi aspettava alla stazione. Una persona squisita.
E’ lo spirito dell’autentica romania al 100%, gentile, educato e accogliente.
Lui, assieme alla ragazza, mi hanno accompagnato a vedere il centro.
Lui, con la ragazza, mi hanno mostrato la città e il mercatino di natale. C’era molta nebbia e non abbiamo potuto vedere granchè, quindi mi hanno portato a giocare a biliardo.

Quando siamo tornati a casa sua, mi ha offerto un pasto che poteva essere tranquillamente un cenone di natale.
Una volta tornati, non mi ci è voluto tanto per addormentarmi..ero sfinito a causa del viaggio.

Dopo una doccia veloce, il mattino seguente, siamo andati in centro a fare un paio di commissioni e a farci una passeggiata nel mercatino di natale senza tutta la nebbia del giorno prima.
Li abbiamo mangiato una bisteccona di maiale con tanto di funghi come contorno.
Dopo aver accompagnato l’amico ospitante a tagliarsi i capelli, mi sono preparato per prendere il minibus che avrebbe dovuto portarmi a Belgrado. Il meeting era previsto per le 16.

Alle 19:20 il bus non si era ancora visto. Dopo ripetute chiamate siamo riusciti a stabilire il motivo del ritardo e che il bus passerà alle 9.
Infine, il bus è passato veramente.
Il mio host è stato incredibilmente gentile, nonostante avesse altro da fare, ha fatto di tutto per aiutarmi. Inoltre mi ha comprato anche dei souvenir di Timisoara prima di lasciare la città in modo che ricordassi l’esperienza.

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